UN INCONTRO PRESSO L'ISTITUTO COMPRENSIVO DI PORTO CESAREO 

Di sicurezza informatica e di cyberbullismo non si parlerà mai abbastanza, specialmente con i nostri giovani ragazzi. La fragilità emotiva e la sensibilità psicologica degli adolescenti e dei preadolescenti li rendono  facile preda di quanti utilizzano con spietata disinvoltura gli strumenti informatici ed il web. Tutte le diverse agenzie educative (famiglia, scuola, associazioni, …) sono chiamate a svolgere un lavoro di prevenzione e di consapevole educazione affinché questo squallido fenomeno sia circoscritto e combattuto. E’ con queste finalità che, presso l’Istituto comprensivo di Porto Cesareo, guidato dal dirigente prof. Stefano Macchia, si è svolto un incontro con  alunni e genitori sul tema “Security e cyberbullismo, in una giornata che più significativa non poteva essere: il 20 novembre 2024, Giornata Internazionale dei diritti dell’infanzia.

Le già note capacità organizzative del Brig.c. (c.a.) Elio Leo, Presidente della sezione ANFI di Leverano, hanno chiamato a parlare di questi argomenti  l’avv. ten. Antonio Maria La Scala, che dell’Anfi nazionale è Vicepresidente per le regioni centro meridionali e che è stato coadiuvato dal comm. Antonio Fiore, Consigliere nazionale ANFI, per la Puglia.

Di fronte ai tanti alunni della primaria e della secondaria che affollavano l’auditorium della Scuola, l’incontro è stato aperto dalla coordinatrice prof.ssa Valentina Vetrugno, che, prima di cedere la parola al relatore, ha voluto sottolineare quanto sia importante discutere su questi scottanti argomenti, proprio nella Scuola, che rappresenta la prima frontiera di difesa.

L’avv. La Scala, forte della sua esperienza di penalista, che segue giornalmente i fenomeni di bullismo  ed anche nella sua qualità di

fondatore e socio dell’Associazione Gens Nova, ha iniziato il suo intervento parlando di alcuni casi di cui ha avuto conoscenza diretta. Il cyberbullo  commette, spesso in anonimato, atti di violenza psicologica mediante i social network e  offende la sua vittima diffondendo materiale denigratorio (testi, foto e immagini).  Il relatore ha spiegato che i social, autentica droga del millennio, possono essere frequentati solo da maggiorenni, in forza di precise norme di legge.  Tutti gli interventi postati su di essi (foto, frasi, commenti) possono essere solo oscurati, ma non cancellati e di essi resta sempre una traccia a disposizione di qualsiasi malintenzionato. Le foto innocenti di bambini nudi o poco vestiti, inviate a parenti ed amici con tutte le migliori intenzioni, sono poi utilizzate, anche a distanza di molto tempo, da chi ne fa un turpe commercio. L’avv. La Scala ha citato degli esempi, venuti a sua conoscenza nell’ambito della sua attività professionale, con i protagonisti diventati vittime di bullismo, fatti oggetto di continue offese e, purtroppo portati, in certi casi a drammatiche conseguenze. 

Anche le apparentemente innocenti chat tra minorenni nascondono pericolosissime insidie, progettate con perfida astuzia da adulti che si fingono minorenni e adescano le proprie vittime per mezzo di identità fasulle. I vari esempi di casi realmente accaduti, commentati anche in termini giuridici dall’avv, La Scala, hanno interessato molto i giovanissimi ascoltatori, che hanno presentato moltissime domande di chiarimenti cui è stato esaurientemente risposto.

In chiusura il dirigente prof. Macchia ha sottolineato come i giovani debbano essere educati, dalle famiglie e dalla Scuola, ad un uso consapevole ed intelligente degli strumenti informatici, per sviluppare una sana socialità ed un positivo arricchimento culturale.

Al momento dei saluti, i genitori presenti si sono congratulati con l’avv. La Scala per l’efficacia espositiva del suo intervento e per l’importante contributo offerto per combattere gli squallidi fenomeni che vedono vittime gli adolescenti, sia ragazzini che, soprattutto, ragazzine.

 

Giovanni Russo